AMULETI
Gli oggetti di questo gruppo, tutti destinati ad uso personale, sono strettamente legati all’ ambito tradizionale che negli anni li ha reiterati sostanzialmente immutati, tanto che risulta assai difficoltoso distinguere visivamente quelli davvero antichi dagli esemplari recenti.
L’ amuleto vero e proprio non è prezioso nei materiali e di modeste dimensioni. Il materiale usato per le montature è sempre l’ argento, in lamina, talvolta dentellata, o lavorata a filigrana. Assai rilevante è però il significato magico-religioso che gli amuleti hanno assunto nella loro lunghissima storia.
Chirilliu e schirinchizu
Una categoria particolare di amuleti è costituita da elementi di vetro, spesso chiaramente frammenti di oggetti di varia natura che, incapsulati in lamina d’ argento e con l’ applicazione di tintinnaboli, assumono l’ aspetto di singolari gioielli. La forma prevalente è quella di una barra ricurva di vetro, cava – in questo caso può contenere frammenti di tessuto- o piena, recante alle estremità una capsula in lamina, cui sono sospesi dei sonagli e applicate delle catenelle d’ argento, che si uniscono ad un anello di sospensione, un terzo sonaglio è sospeso al centro della barra; un altro modello consueto è costituto da un pendente di vetro pieno, legato e incapsulato in argento con le stesse tecniche del modello precedente e dotato dei consueti piccoli sonagli. Spesso chiamati anche schilirios, sonaglio, a evidenziare il dispositivo sonoro atto a garantire, insieme al frammento vitreo dell’ oggetto, l’ allontanamento delle forze negative. Spesso donati ai bimbi, venivano appesi a capo del letto o della culla o posti sotto il cuscino o fissati alle vesti.
Conchiglie: occhio di santa lucia e sorighe e mari
Amuleto diffusissimo nell’ isola, e in particolare in Barbagia, a protezione dal malocchio è sa preda de s’ okru costituito dall’ opercolo della conchiglia turbo rugosus – comunemente chiamato occhio di santa Lucia - incorniciato da una lamina d’ argento.
Un'altra tipologia molto diffusa in tutta l’ isola era formata da esemplari di cipree, conchiglie di forma ovale o liscia. La conchiglia veniva montata in argento e ornata di sonagli; per la chiara allusione all’ organo genitale femminile era considerata in grado di propiziare fertilità e ricchezza. Dato l’ elemento naturale in cui si sviluppa, l’ acqua, da dove tutto nasce, è anche simbolo di rinascita a nuova vita. Veniva regala per questo soprattutto alle giovani donne per il matrimonio.
Perda de latti, kiliarjos
La pietra del latte è un amuleto assai diffuso nell’ isola; si tratta di un piccolo oggetto di pasta di vetro opalescente di forma globulare o piriforme, con appendice in lamina d’ argento, frequentemente ornata con applicazioni in filigrana. Veniva portato sul seno dalle donne nel periodo dell’allattamento per favorire una costante produzione di latte. Viene descritto anche come amuleto destinato ai bambini per protezione contro il malocchio cui poteva essere associata una funzione pratica di dentaruolo e succhiotto.
Amuleti di origine animale: zanna di cinghiale
Genere di amuleto di grande popolarità costituito dal dente di animale, appuntito e appartenente ad esseri legati in qualche misura alla sfera del soprannaturale, o portatori essi stessi di segnali di buona o cattiva sorte. Capaci di attribuire ai loro possessori la stessa forza degli animali dei quali sono il simbolo e conseguentemente, il potere di allontanare i pericoli della vita quotidiana.
Stessa valenza apotropaica viene attribuita ai denti di cetacei, alle chele dei crostacei o alle corna di muflone o cervo, particolarmente diffusi nella cultura agropastorale.
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